Al via la campagna per sostenere il polo di lavoro inclusivo per persone con disabilità o svantaggiato creato dalla cooperativa Futura. Tutti possono sostenere dando lavoro o donazioni. “Una donazione concreta verso chi ha bisogno è un investimento sul futuro di tutti”.
“Io voglio lavorare …per una società più giusta”. È questo lo slogan con Futura dà il via ufficiale al nuovo progetto di raccolta fondi per sostenere Futura FACTORY, il polo di lavoro inclusivo per persone con disabilità e svantaggio nato nella nuova sede di via Gemona, in zona industriale Ponte Rosso. “Oggi, ancora più di prima, – spiega Gianluca Pavan, presidente della cooperativa sociale Futura – il lavoro è una priorità, ma deve essere lavoro per tutti: nei mesi di lockdown ci siamo accorti di quanto la nostra società sia un sistema privilegiato, ma basato su un equilibrio fragile in cui ogni aspetto è interconnesso con gli altri. Dobbiamo difenderlo e per questo chiediamo a tutta la comunità di sostenere il nostro progetto”. Tutti possono sostenere la FACTORY. Aziende, cittadini, associazioni, consorzi e fondazioni, infatti, possono contribuire nel modo più adatto: affidando commesse di lavoro, offrendo donazioni dirette a sostenere l’acquisto di materiali o il lavoro degli operatori, scegliendo di dare il 5×1000 a Futura con cui saranno acquistati dei banchi di lavoro ergonomici per persone con disabilità e svantaggio.
Fin dai primi giorni di lockdown, infatti, a entrare in sofferenza non sono stati solo i lavoratori con disabilità o svantaggio che, di colpo, si sono ritrovati a casa e privi di quei riferimenti sociali che davano senso e forza alla loro vita. La fatica e il disagio sono ricaduti sulle famiglie che, già dopo poche settimane, hanno chiesto aiuto ai servizi e a Futura. “Dobbiamo renderci conto che il lavoro non è solo reddito – continua Pavan – è qualcosa che ci permette di avere un ruolo nella società, di esserci, di dire valgo anch’io qualcosa, sono utile, la mia esistenza ha senso. Questo vale per le persone che sono nel pieno possesso delle proprie risorse fisiche e mentali e vale ancora di più per chi parte da una condizione di svantaggio con la convinzione, spesso, di non avere nulla da offrire agli altri”.
Futura FACTORY nasce con questo obiettivo: creare un luogo di lavoro produttivo e inclusivo, capace di stare sul mercato in cui offrire le condizioni necessarie per permettere anche alle persone con disabilità e svantaggio di lavorare al massimo delle proprie capacità. Per fare questo Futura ha acquistato a fine 2018 una nuova sede, uno stabilimento dove poter convogliare il reparto di assemblaggi meccanici ed elettromeccanici, il laboratorio di grafica, pubblicità, stampa ed editoria, la regalistica aziendale e il servizio di sanificazione. In un anno e mezzo la cooperativa ha lavorato per rendere accessibili e accoglienti gli ambienti. Come prima cosa, è stato installato un ascensore per permettere alle persone in carrozzina di muoversi liberamente su entrambi i piani dell’edificio. All’interno del reparto di assemblaggio, invece, è stata costruita una compartimentazione affinché i lavoratori potessero restare in un ambiente con un clima più confortevole. “Questo è importante – spiega il presidente – per chi ha problemi di deambulazione o deve restare a lungo seduto o è già in carrozzina. Non possono passare la giornata di lavoro in un ambiente freddo. Per noi si è trattato di un grande investimento, ma siamo convinti che questa sia la strada giusta: se tutti possono dare il loro contributo lavorando, la nostra sarà una società più giusta. Non solo per le persone fragili, ma anche per gli altri che si ritrovano, poi, a sostenere le spese per un sistema socio-sanitario troppo spesso considerato ingiusto. L’assistenzialismo non fa felice nessuno.”
La settimana a cavallo tra giugno e luglio sarà un nuovo passo avanti. Dopo il laboratorio di grafica, editoria e stampa, che è stato il primo a insediarsi in via Gemona, sarà la volta del reparto di assemblaggi meccanici ed elettromeccanici che traslocherà dall’attuale sede di via Pescopagano dando così il via a una nuova stagione di lavoro. A questo risultato, infatti, si è arrivati dopo un lungo periodo di studio e preparazione supportato anche dai consulenti di LEF, la scuola di lean production della zona industriale. Saranno acquistati, inoltre, dei banchi da lavoro ergonomici per permettere a tutti di lavorare nel modo più corretto: sia chi è in carrozzina, sia chi ha bisogno di sedersi o può stare in piedi. I banchi saranno acquistati grazie alle donazioni e al ricavato del 5×1000. “Chi sostiene la Factory – conclude Gianluca Pavan – dona un aiuto concreto alle persone che hanno bisogno, ma allo stesso tempo investe sul proprio futuro. Un futuro in cui nessuno deve essere escluso e tutti avranno il diritto di portare il proprio contributo. Secondo le proprie possibilità e le proprie scelte, proprio come dice l’art.4 della nostra Costituzione”.